Chiese di Roma Rione Borgo Basilica di San Pietro Cappella della Pietà

Cappella della Pietà, celebre gruppo marmoreo eseguito da Michelangelo Buonarroti, a 25 anni, per il Cardinale Jean de Bilhères, conosciuto anche come Jean de Villiers de La Groslaye, ambasciatore di Carlo VIII presso la Santa Sede. È l'opera forse più malinconica del grande Maestro ed è l'unica firmata. La firma, è visibile sulla fascia che sale dal petto alla spalla sinistra della Madonna dal basso in alto. L'opera rappresenta la Vergine malinconica e triste commossa da un composto dolore, muto e appassionato, con un volto giovane che rappresenta il simbolo dell'incorruttibilità della concezione senza peccato. Il 21 maggio 1972, giorno di Pentecoste, un geologo australiano trentaquattrenne di origini ungheresi eludendo la sorveglianza, riuscì a colpire con un martello l'opera di Michelangelo per quindici volte. La Pietà subì dei danni molto seri, soprattutto sulla Vergine: i colpi di martello avevano staccato una cinquantina di frammenti, spaccando il braccio sinistro e frantumando il gomito, mentre sul volto il naso era stato quasi distrutto, come anche le palpebre. Il restauro utilizzò per quanto possibile i frammenti originali, oltre che un impasto a base di colla e polvere di marmo; grazie all'esistenza di numerosi calchi, fu possibile reintegrare l'opera fedelmente, senza rifacimenti arbitrari. L'autore dello sfregio, riconosciuto infermo di mente, fu tenuto in un manicomio italiano fino al 9 febbraio 1975, quando fu rimpatriato in Australia, dove non subì ulteriori restrizioni della libertà. Da allora la Pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettile. 

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