Rione Parione Fontana della Terrina Piazza della Chiesa Nuova

Fontana detta la «Terrina». Eseguita su disegno di  Giacomo Della Porta verso il 1581 per volontà di papa Gregorio XIII, Boncompagni (1572-1585), questa graziosa fontana, ideata per essere costruita - come la «Barcaccia» di piazza di Spagna - al di sotto del livello stradale a causa della scarsa pressione dell'Acqua Vergine che l'alimentava, originariamente era sistemata a metà circa di piazza Campo de' Fiori in un semplice ripiano interrato, lastricato di travertino, al quale si scendeva attraverso due rampe di quattro gradini. Al centro del ripiano era collocata una elegante tazza ovale di marmo bianco, a pianta molto allungata, ornata di quattro delfini bronzei, non utilizzati per la fontana delle Tartarughe. Ai lati si aprivano quattro «bocche» donde l'acqua uscendo si riversava nella sottostante vasca quadrangolare. Nella posizione in cui si trovava, la fontana risultava assai utile, specialmente d'estate, per... tenervi al fresco frutta e verdura in vendita in quel famoso mercato rionale, mentre nelle altre stagioni diventava ricettacolo di rifiuti. Per eliminare tali inconvenienti ed abusi, nel 1622 papa Gregorio XV, Ludovisi (1621-1623), fece porre un coperchio di travertino sull'originale vaso marmoreo a da allora i romani cominciarono ad indicare la fontana col nome di «Terrina», per la sua forma che ricorda, appunto, quella di una zuppiera. Attorno al collarino sottostante al pomo del coperchio, un ignoto scalpellino incise, a piccoli caratteri graffiti, la seguente iscrizione: "AMA DIO E NON FALLIRE FA' DEL BENE E LASSA DIRE MDCXXII". In occasione della copertura furono tolti dalla fontana i quattro delfini ornamentali (poi misteriosamente scomparsi), la cui presenza è documentata da Teodoro Amayden, il quale, nella Relazione della città di Roma scritta nel 1641, afferma che «il quarto fonte dell'acqua Vergine è in Campo de fiore versato da quattro delfini di bronzo in una conca grande di marmo». E la precisazione trova conferma nella pianta di Roma di Giovanni Maggi pubblicata al tempo di Paolo V, Borghese (1605-1621), nella quale, dice Cesare D'Onofrio, «si riconoscono certi ornamenti figurati sui bordi della vasca che non possono essere altro che i nostri delfini». La Terrina, rimossa nel 1889 per far luogo al monumento a Giordano Bruno, venne custodita nei depositi comunali fino al 1924, quando venne ricostruita nel sito attuale e inaugurata l'anno successivo.

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