Rione Trastevere Fontana del Prigione Via Goffredo Mameli

Collocata in posizione tale da apparire come bellissimo sfondo di via Luciano Manara, questa fontana faceva parte dei monumenti che ornavano la famosa villa Montalto scomparsa nel 1877. Essa costituisce, pertanto, uno dei pochi ricordi della splendida dimora che papa Sisto V, Peretti, si fece costruire da Domenico Fontana e che si estendeva un perimetro di tre miglia tra i colli dell'Esquilino, del Viminale e del Quirinale. Con la progressiva demolizione della villa, distrutta perché “assorbita” dal fervore edilizio che caratterizzò la fine del secolo scorso, la fontana fu smontata provvisoriamente accantonata nei magazzini del ministero dell’Interno. Successivamente venne ricomposta in fondo a via Genova, donde nel 1928 fu trasferita e definitivamente sistemata, a cura del Genio Civile, nella scenografica posizione attuale, alle falde del Gianicolo. Il sostantivo “prigione” appartenente all'antica denominazione della fontana, derivata quasi certamente da un grandioso e pregevole gruppo statuario che comprendeva una mezza figura in marmo, più grande del naturale, raffigurante appunto un prigioniero. La fontana è oggi costituita semplicemente da un nicchione delimitato da due lesene che sostengono il frontone ricco di decorazioni floreali e protomi leone.

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