Villa Lante Bagnaia Viterbo Giardini all’Italiana
Il ripido pendio della collina viene utilizzato dal progettista (si parla del Vignola) per modellare il dislivello esistente dì circa 16 metri con tre piani fra loro raccordati da due pendii regolari, ponendo il primo tra le due palazzine e il secondo più in alto del motivo di raccordo della catena d’acqua. Tale disposizione fu ideata per rendere possibile la vista dell'intero giardino fin dall'ingresso in basso; infatti i due pendii interposti fra terrazza evitano il frazionamento della visuale in successivi episodi e guidano lo sguardo verso la sommità dove una fontana a grotta entro una fitta vegetazione segna il termine della linea visuale. La visione dal basso, però, offre un percorso inverso rispetto a quello ideale e simbolico che ha determinato lo schema architettonico dell'insieme. L’architettura della villa subordina, difatti, elementi naturali (acqua e vegetazione) ed opere murarie (fontane e palazzine) ad un preciso significato simbolico generale: il primordiale elemento dell'acqua esplode dal cuore della terra incolta (parco e fontana del diluvio) e, attraverso infiniti passaggi, trasformazioni ed evoluzioni, viene domato dalla razionalità umana; questa trionfa nell'ultima terrazza giardino.