Villa Pamphilj Fontana di Venere Viale della Fontana di Venere

Si trova al centro del muro esterno di costruzione, il quale, nei lati estremi, presenta due rampe che conducono al sovrastante giardino segreto la cui balaustra, che costituisce il coronamento superiore della fontana, è variamente articolata con parti in muratura e parti in ferro per armonizzarsi con l'intera composizione. L'opera venne realizzata da Angelo Peruzzi, mentre la parte in mosaico e stucco si deve a Giovanni Battista Ferrabosco. Si tratta di una fontana complessa, suddivisa in più parti. Al centro c'è un ambiente raccolto al quale si accede attraverso un'ampia apertura quadrata, arricchita da due colonne quasi addossate ai muri laterali. All'interno, con pareti tutte finemente lavorate, esaltata da una nicchia a rocaille nel muro di fondo, si erge la dea Venere. La statua originale, opera dell'Algardi, fu sostituita, nel 1709, da una statua di Venere che si trovava all'interno del Casino. Ai lati esterni del vano centrale si aprono due nicchie adorne di altrettante statue raffiguranti Flora e un Sileno, non sono statue originali, ma semplicemente copie, come quella centrale. Ciò tuttavia non ha trattenuto i vandali dallo scempio. Le due statue esterne sono infatti acefale, mentre Venere è priva dell'intera parte superiore del corpo. La rimanente parte inferiore presenta le gambe nude evidenziate dallo svolazzare della lunga veste nella parte posteriore. Un tempo la base della statua era ornata da delfini che tiravano la conchiglia sulla quale la dea si ergeva.

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