Roma Antica Castel Sant’Angelo o Mausoleo di Adriano Cortile di Alessandro VI
Il cortile è di forma semicircolare, perché ricalca la forma cilindrica del Mausoleo di Adriano. Nel 1536 il tedesco Fichard scrisse nel suo diario, che nel castello era presente un giardino con alberi di alto fusto. Anche altre fonti dell’epoca confermano la presenza del giardino, infatti un affresco di Gian Battista Montano (1565), ora nella Chiesa della SS. Annunziata in Borgo, rappresenta l’Apparizione dell’Angelo sul Castello e sotto un giardino con alberi. Benvenuto Cellini nel suo racconto autobiografico racconta che “proprio sotto il giardino fui imprigionato nel 1539”. Infatti sotto il giardino papa Alessandro VI Borgia (1492-1503), fece sistemare le celle riservate ai personaggi di riguardo; tra i vari detenuti oltre a Benvenuto Cellini, vi furono il conte di Cagliostro, Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina, Pomponio Leto, Beatrice Cenci, Giordano Bruno, Giovanni Battista Orsini. L'assetto attuale del cortile si deve ad Alessandro VI Borgia che, alla fine del Quattrocento, dispose imponenti opere in questa zona del Castello, in particolare la riattivazione della grande cisterna dove l’acqua proveniente dal Tevere veniva depurata per decantazione. La cisterna era composta da tre vasche comunicanti, in corrispondenza delle quali, nel cortile sono presenti tre grandi chiusini in travertino. La cisterna era presente sin dall’età romana e funzionale al mantenimento del tumulo arboreo. Dopo i lavori effettuati da papa Alessandro VI dalla cisterna si attingeva tramite il pozzo marmoreo, decorato con lo stemma della famiglia Borgia. Il Cortile fu utilizzato, durante il papato Leone X Medici (1513-1521), come “teatro” per le rappresentazioni a cui il papa e la sua corte assistevano.