Roma Antica Castel Sant’Angelo o Mausoleo di Adriano Loggia di Giulio II

Progettata dall’architetto Giuliano da Sangallo, la loggia architravata di Giulio II è posizionata su due sottili colonne con capitello decorato a motivi araldici. Le volte sono a botte e ricoperte da fregi decorativi e motivi a grottesca e recano quattro stemmi in stucco, tra i quali si riconosce al centro quello del committente. Gli autori di questi affreschi sono stati forse Michele del Becca da Imola e Pier Matteo d'Amelia. I quattro motti latini, inseriti sulla volta in cartigli pitturati, accennano alla destinazione di questo balcone, concepito da Giulio II come  “loggia delle benedizioni”. Il primo cartiglio non é leggibile; il secondo ha il motto: "PACIS FILIA RELIGIO EST" : Pace di religione; terzo  cartiglio ha il motto "DEO CONCORDIA CORDI EST": con l’approvazione di Dio nel cuore; il quarto ha il motto "PEDIBUS DANS OSCULA GAUDET": ci rallegriamo dando baci ai piedi. La maggior parte degli stemmi araldici papali esposti sui muri esterni del castello, in particolare quello grande sul davanti del Mausoleo, (di papa Alessandro VI Borgia)  aveva scolpite le insegne della  famiglia;  quello  più piccolo appena sopra la loggia di Giulio II, raffigurava la quercia della famiglia Della Rovere. Altri due situati sulla terrazza più in alto, dove è allocata la statua dell'angelo di bronzo, sono in bianco: ma ad un attento esame si vede distintamente che furono scalpellati di proposito. Ad eseguire questo scempio furono i soldati napoleonici, durante l’invasione francese di Roma dal 1808 al 1814, nel tentativo di eliminare dall'edificio ogni traccia dell'autorità papale. Analoghi stemmi pontifici scalpellati di proposito si trovano anche in altri rioni della città. 

Torna al Menù del Castel Sant’Angelo o Mausoleo di Adriano