La chiesa di Santa Bibiana si trova in
un contesto sconvolto dal terrapieno ferroviario e dagli edifici della stazione
di Termini, in via Giovanni Giolitti 154 nel rione Esquilino. È dedicata alla
leggendaria martire del IV secolo, i cui genitori Flaviano e Defrosa e la
sorella Demetria, che furono anch'essi martirizati. A Roma una credenza popolare
vuole che la chiesa sia stata edificata per la prima volta nel 363 sui resti della
casa ove Santa Bibiana abitava con i suoi parenti. Subito dopo il martirio, che
avvenne durante la presunta
persecuzione dell'imperatore Giuliano (361-363), la matrona romana Olimpia, fece costruire la chiesetta. Ma la ducumentazione
storica, vedi Liber Pontificalis, afferma che fu Papa Simplicio nel 467 che fece costruire la
chiesa. Papa Leone II (682-683) vi trasferì le reliquie di altri martiri. Nel 1224 Papa Onorio
III dispose di restaurare la chiesa e di far costruire accanto un monastero
femminile, poi distrutto quattro secoli più tardi, nel 1624, da Papa Urbano
VIII che diede incarico all'allora ventisettenne Gian Lorenzo Bernini di
ricostruire la chiesa secondo un nuovo progetto; questa può essere considerata
la prima opera importante del grande architetto, che completò i lavori circa in
un biennio.
La facciata Altare Maggiore Navata Centrale lato destro Navata Centrale lato sinistro il Nartece