Superato il portone dell’entrata, ci si imbatte in un corridoio circolare racchiuso entro la cerchia muraria del castello, ottenuto alla fine del XIV secolo demolendo il basamento quadrato del Mausoleo, allo scopo di separare il grande cilindro centrale e adattarlo alle moderne esigenze di difesa. La fortificazione del Castello fu necessaria a papa Bonifacio IX Tomacelli (1389-1404) per ripristinare la sovranità papale su Roma, in quanto la politica delle grandi famiglie feudatarie di Roma l’avevano scalzata. Alleato degli Orsini, assoldò il condottiero Mostarda da Forlì riuscendo a scacciare i suoi più pericolosi avversari i Colonna, da Roma. I lavori furono affidati all'architetto fiorentino Niccolò di Pietro Lamberti, che isolò il cilindro del mausoleo creando una torre separata, accerchiata da un fossato, rendendo più difficoltoso attaccare la torre; chiuse l'ingresso originale del mausoleo e lo riempì di terra, sopraelevò un nuovo ingresso a cui si accedeva attraverso un ponte levatoio. Un esercito nemico che riusciva a oltrepassare le mura si trovava di fronte il fossato e il ponte levatoio alzato a protezione del portone. Un ulteriore difesa del castello fu creata davanti il corpo di guardia dove fu creata una botola che si apriva a comando. Il nemico che riusciva a oltrepassare le mura, il fossato e il ponte levatoio, doveva affrontare quest’ultima insidia.