Porta San Pancrazio Fortificazione della Porta

Nel 1642 il pericolo di un attacco armato da parte del duca di Parma proveniente da nord determina la scelta di Urbano VIII di realizzare una nuova difesa sul Gianicolo. L'incarico è affidato al cardinale Vincenzo Maculano, esperto in geometria e architettura. «Punto culminante a S. Pancrazio: testa di linea alla porta di Cavalleggeri sul terzo sagliente di Santo Spirito, coda alla Porta Portese, dove termina la Ripagrande e il porto maggiore del Tevere. Muraglioni per tutte le alture dinanzi dirupi e precipizi, tre chilometri di svolgimento, dodici baluardi reali», è descritto in una storia delle fortificazioni del 1880, parlando dell'opera del Maculano con l'approvazione per un sistema «...in grado di minimizzare i costi... massimizzandone le possibilità di sorveglianza». Le nuove fortificazioni si allacciano alle mura di Borgo presso porta Cavalleggeri, salgono fino ai pressi di porta Aurelia superandola verso l'esterno di pochi metri e riscendono verso il fiume formando un ampio arco che taglia le mura di Aureliano lasciando fuori porta Portuense. Con la nuova cinta perdono ogni significato la porta S. Spirito e tutti e tre gli accessi transtiberini delle mura aureliane. Come la Portese anche l'Aurelia è progettata e ricostruita dall'architetto Marcantonio De Rossi dopo l'abbattimento totale della prima e quello parziale della seconda.   

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