Porta san Sebastiano (porta Appia) Ingresso a Roma di Carlo V

Narra un testo d'ignoto, e lo avvalora il Vasari, che nel 1536 per accogliere con fasti e solennità l'ingresso in Roma di Carlo V per questa porta, si affida ad Antonio da Sangallo il giovane l'incarico di progettare un apparato decorativo per poterla trasformare in un arco di trionfo. Egli pone sopra la porta gli stemmi di Paolo III e di Carlo V e fra di essi fa affrescare al pittore veneziano Battista Franco una grande immagine di Romolo che mette un triregno papale sopra l'arme di Paolo III e una corona imperiale sopra quella dell'imperatore. Sulle due torri sono poi dipinte quattro scene ad affresco di «Scipione maggiore che fece Cartagine tributaria» e di «Scipione minore che la disfece» e poi iscrizioni, fregi, festoni e fronde incorniciavano tutto l'apparato e «la porta era tutta dorata et dagli lati erano due statue, ciascuna negli suoi pilastri, delle quali una era un Christo da man destra nell'entrare et la sinistra un S. Pietro».  

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