Roma Antica Castel Sant’Angelo o Mausoleo di Adriano Sala della Biblioteca

Il salone alla metà del Quattrocento era destinato ad ospitare l'erario e l'Archivio Segreto Pontificio, ma fu trasformato in un ambiente centrale dell'appartamento di Paolo III Farnese (1534-1549) che diede l’incarico di affrescarlo a Luzio Luzi da Todi, un allievo di Perin del Vaga. La decorazione della sala si sviluppa in cinque registri concentrici in cui è divisa l'ampia volta e nei due fregi continui che le fanno da cornice; lo stile dominante è a grottesche con una abbondanza di stucchi. Nei cinque registri si raccontano le storie dell'antica Roma. Luzi trasse ispirazione visitando la Sala della Volta dorata della Domus Aurea di Nerone, da pochi anni riesumata, seguendo l’esempio di Raffaello e i suoi allievi. Sopra il grande camino sono affrescate due maestose figure allegoriche, una rappresenta la Chiesa e l’altra la città di Roma, tra le due figure lo stemma papale. Sulla volta sono rappresentate dieci Storie di Roma antica, in stile a grottesche inserite in cornici a fondo bianco. Al centro del soffitto, gli emblemi della famiglia Farnese, la Vergine con l'unicorno e il Giglio di Giustizia. Sulle pareti più corte del salone sono rappresentate, di nuovo, le immagini dell'arcangelo Michele e dell'imperatore Adriano, questo ultima molto deteriorata.

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