Chiese di Roma Rione Borgo Chiesa di Santa Maria in Traspontina Cappella di Sant’Alberto

La cappella, costruita alla fine del secolo XVI, è stata affrescata nel 1614-1620 da Antonio Circignani, detto il Pomarancio. La pala d’altare, con il fondo scuro della stanza emerge la figura del sant’Alberto carmelitano in atteggiamento estatico; leva lo sguardo verso l'alto da cui proviene la divina fonte di luce. Assistono all'evento miracoloso due angioletti che si librano nella penombra dell'ambiente. La pala d’altare, fu eseguita per incarico di padre Sebastiano Fantoni. Catalogo beni Culturali. Anche la cappella, fu affrescata da Antonio Circignani detto Pomarancio, figlio e allievo di Nicolò. Assai probabilmente il lavoro era già ultimato nel 1620. Intorno a questa data il Mancini scrive che Antonio Pomarancio "(...) adesso in Roma è in buona reputatione hauendo fata una cappella nella Traspontina di buon colorito (...)". Riportando questo dato documentario il Salerno afferma che la cappella doveva essere già completata nel 1620 e propone una datazione tra il 1614 e il 1620. Anche l'analisi stilistica del Salerno conferma questa ipotesi in quanto gli affreschi della Traspontina paiono ormai lontani dal puro decorativismo manierista degli affreschi nella cappella dei Vignaroli in S. Maria della Consolazione, lavoro databile ai primi del '600, come anche dalle scene con Storie di S. Giuseppe, affrescate in palazzo Mattei (1605-10). Viceversa nella Traspontina trovano piena realizzazione gli influssi dei riformati toscani, già presenti nella decorazione della cappella di S. Aniceto in Palazzo Altemps, opera sicuramente ultimata prima del 1614. Gli affreschi del Pomarancio in questa cappella, dunque, "mostrano un deciso tentativo di attuare anche nella tecnica dell'affresco uno stile naturalistico basato sul colore e il luminismo" (Salerno, 1952, p. 132). Catalogo beni Culturali . 

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