Chiese di Roma rione Ponte Chiesa di San Salvatore in Lauro storia 

La Chiesa di San Salvatore in Lauro si trova nel rione di Roma Ponte 'in Lauro', perché nei pressi della vicina sponda del Tevere cresceva un tempo un folto cespuglio di alloro. Verso la metà del '400 la chiesa fu ricostruita su iniziativa del cardinale Orsini, che la affidò ai Celestini, compagnia religiosa proveniente da Venezia. Un devastante incendio distrusse però completamente l'edificio sacro nel 1591, in quella drammatica circostanza furono divorate dalle fiamme anche alcune pregevolissime opere di Perin del Vaga e di Pietro da Cortona. Nel 1594 ebbe inizio la ricostruzione, diretta dall'architetto bolognese Ottavio Mascherino, il quale riprese motivi palladiani: 34 colonne corinzie di travertino, discoste dal muro, girano appaiate sotto una robusta trabeazione; le arcate trasversali della volta si impostano sulle coppie di colonne della navata, che si allarga in un vasto transetto e si prolunga nella tribuna. I lavori si interruppero abbastanza presto, e furono ripresi soltanto una settantina di anni dopo. Nel 1668 la Confraternita dei Piceni subentrò alla Confraternita dei Celestini e fecero riprendere i lavori. L'opera di riedificazione fu curata dall'architetto Ludovico Rusconi Sassi, durò circa sette anni, dal 1727 al 1734. In quel periodo vennero realizzate la cupola e il campanile di Nicola Salvi e, solo nel 1862, la facciata neoclassica in travertino di Camillo Guglielmotti. La Confraternita dei Piceni dedicò la chiesa alla Madonna di Loreto.

La facciata

Capp. dei S. Marchigiani

Capp. Madonna Addolorata

Capp. San Carlo Borromeo

Capp. Natività di Gesù

Altare Maggiore

Capp. S. Casa di Nazareth

Capp. San Pietro

Capp. San Giuseppe

Capp. Santa Lutgarda

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