Roma Antica Castel Sant’Angelo Mausoleo di Adriano i Bastioni 

Papa Niccolò V Parentucelli (1447-1455) fece costruire i quattro bastioni, disposti sui quattro angoli dell'antico basamento del Mausoleo di Adriano i lavori si estesero anche per il ripristinato delle mura leonine. Queste opere furono necessarie per adeguare l'aspetto difensivo del Castello all'introduzione delle armi da fuoco. Gli architetti al servizio del papa riuscirono ad ultimare solo tre delle quattro strutture previste. Il bastione San Matteo fu costruito ex-novo 50 anni dopo, su disposizione di Papa Alessandro VI Borgia (1492-1503). Alessandro VI diede incarico a Antonio Giamberti da Sangallo, detto il Vecchio di potenziare le fortificazioni di Castel Sant'Angelo. A questo scopo Antonio rafforzò le strutture, trasformò i preesistenti bastioni, costruiti Papa Niccolò V, in bastioni poligonali che inglobarono quelli preesistenti. Realizzò un torrione circolare, con funzione di rivellino alla testata del ponte, poi distrutto da papa Urbano VIII. (il fortilizio a rivellino è un tipo di fortificazione indipendente generalmente posto a protezione davanti la porta di un castello ). Inoltre scavò un fossato, prelevando l’acqua dal Tevere, che circondava l’intero perimetro del Castello. Urbano VIII ordinò la fortificazione di Castel Sant'Angelo. Il materiale per fare i cannoni fu ricavato in parte dal Pantheon, dal quale fu asportata la copertura bronzea della travatura lignea del pronao. Fu questa circostanza che ispirò la famosa pasquinata “quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini”. Quello che non fecero i barbari lo fecero i Barberini. I lavori, affidati a Giulio Buratti sotto la direzione di Vincenzo Maculano da Fiorenzuola, occultarono quasi del tutto le precedenti fasi costruttive, per adattare staticamente la struttura all'uso di pezzi d'artiglieria pesante.

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