La pala dell'altare della Cappella è opera di Giacinto Calandrucci (1646-1707). Precedentemente la cappella era dedicata a S. Antonio Abate che, per esplicita richiesta del P. Generale M. Paolo di Sant'Ignazio, venne rappresentato dal Calandrucci nella Pala accanto al Profeta Elia tra S. Antonio Abate e il carmelitano Beato Franco Lippi da Siena. L'autorevole testimonianza del Pascoli conferma l'attribuzione del dipinto al Calandrucci, allievo del Maratta. In quest'opera i rapporto con lo stile del Maratta è evidentissimo, non solo per l'impostazione ampia e solenne delle figure plasticamente costruite e per la sorprendente analogia tipologica con i personaggi del suo maestro Maratta, ma anche per la struttura compositiva a triangolo con i tre personaggi posti su tre diversi piani decrescenti, ricorrente nelle opere del Maratta. Catalogo beni Culturali. Sulla volta: Dio padre in Gloria alle pareti della cappella Scene della vita del Profeta Elia, affreschi di Giacinto Calandrucci.