Porta San Pancrazio
Nelle mura di Aureliano si chiamava porta Aurelia ed era l'ingresso in Roma dell'omonima via consolare. Ma già dal V secolo Procopio la indica come «Pancraziana» e nel Medioevo è anche detta di S. Brancaccio, Vitellia, Carmentale o porta Aurea. Il ripristino e l'integrazione delle difese sul Gianicolo era un progetto già studiato da Antonio da Sangallo per incarico di Paolo III intorno al1537, l'ingente spesa ne impedì la realizzazione. Papa Paolo IV (1555/1559) provò ancora a ripetere quella colossale impresa difensiva affidando a Camillo Orsini, soldato e ingegnere militare, la difesa di Roma. Alla rapida realizzazione dell'opera si contrapponeva però la precarietà del sistema: un trinceramento bastionato in terra e fascine, faceva eccezione a S. Onofrio (l'attacco con il recinto di Leone IV) e a S. Pancrazio che erano i punti più esposti e perciò difesi in muratura.